
La vita La vita è giostra che attorno all'anima si erge. Luce fluorescente in espansione. Fiume di tempo che, silenzioso, a volte voluttuoso viaggia senza tema.
Sempre vigile fra desideri inappagati, a testa alta la meta cerca dell'evoluzione. Quando poi, lampioni di ieri gli suggeriscono dimezzare il presente, alzare dell'amore il prezzo è cosa saggia da tener conto.
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 La Musica Come pane -grazia di Dio- che a tavola s'erge fiero, la musica è gioia da colmare in seno.
Condiscendente nell'aria che lo accarezza lieto lo spirto dell'uomo si fa dolce, amabile nella sua integrità umana.
Infine come vezzo, stupefacente orma di eco celestiale, un senso di pacata festosità naturale in cuore aleggia, di gioia si protrae.
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Caro Amore Nel forziere dell'affetto il bacio che mi desti in primavera, i battenti della felicità ha aperto con amore.
Dove i rimembri sono indelebili sogni da captar con gioia, il nostro... è fiume etereo da guadar per sempre. Nel Teatro della vita sei pura ombra del tempo che non muore.
Sul treno umano che all'infinito senza tregua scorre, forse un giorno addivenire, nel giardino dell'eternità la canzone d'oblio, con saggezza insieme canteremo.
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Ricordo d’amore Voci di vento cadute dal cielo erano palpiti del tuo cuore di donna.
Nei tuoi occhi intinti di brama le mie labbra fletteano di passione rovente.
Tesoro mio! Ricordi la luna galante quando ad una ad una le stelle sfogliammo profumate d'amore?
Quando il mare - placido compagno - il silenzio ci rese della notte incantata?
Il tuo seno ricordo sotto il fremito del mio desiderio che bolliva d'ardore.
Tesoro mio! Adesso che il sole sobrio, all'ovest mena il tragitto, l'eco sento dell'orma che fu nostro spazio di tempo felice.
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Il mio paese Ha inspirato in me la bella musa cantare in versi il luogo mio natio che fu pur d'Archimede, Siracusa patria nostra a volere di Dio.
La sua struttura s'erge all'australe tra scogliere cinta, strade antiche con il suo porto ampio, naturale invidia facea alle città nemiche.
Una volta fu grande metropoli di civiltà urbana senza pari ove affluivano lontani popoli con navi a vela su azzurri mari.
L’adornano splenditi giardini olezzanti zagare, nivei fiori cedri, limoni, aranci, mandarini collage fan di gioia, di colori.
Nell’ora tiepida del bel tramonto dove silenzio è pace da gustare, che mar stupendo, com’è giocondo, vermiglio come rubino appare.
Se infine l'occhio volgi all'orizzonte a rimirare il sole che va a ponente, l'ultimo raggio che ti bacia in fronte a tè si china in segno riverente.
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